Centro di gravità dell’evento è la contrapposizione tra due delle maschere caratteristiche (A cui si aggiunge nel corso dell’evento quella della “Quaresima” in dialetto “Coremme”): I Połëcënellë Bielle e I Połëcënellë Brut’, cioè i pulcinella belli e brutti.
Le icone si incontrano e si scontrano per le vie e nelle piazze del borgo.
I primi, coloratissimi, hanno una sembianza apollinea, rappresentano il bene e l’eleganza, si muovono con grazia tra gli astanti, in un ballo che vuole essere esaltazione di vita.
I secondi, dionisiaci, capitanati dall’”Ursë”, hanno un aspetto che vuole incutere terrore e camminando tra la folla creano scompiglio.
Attraverso una contrapposizione dal sapore arcaico, dove luce e ombra, giorno e notte, primavera e inverno, giustizia e ingiustizia si scontrano come in un uroboro esistenziale, le due maschere lottano ballando, raccontando in un certo qual modo la vita e le sue contrapposizioni, finché, con fare augurante, il bene, la bellezza, trionferà, scacciando l’antropomorfizzazione della negatività con la venuta della Quaresima.
Hanno il fascino arcaico dell’antichità che non invecchia le maschere alessandrine che scendono tra le vie del borgo incastonato nel Parco Nazionale del Pollino.
Una bellezza che non viaggia solo sull’eco della memoria preservata con costanza e dedizione, che non si limata ad esaltare il passato ma che fa parte del dna culturale di un luogo e di chi lo abita e concretizza un aspetto tangibile teso alla preservazione di un patrimonio materiale, tenendo conto che molti dei componenti dei vestiti delle maschere vengono tramandati di generazione in generazione, conservati gelosamente e condivisi con tutta la comunità solo nei giorni di Carnevale.
É una festa fatta di riti con due momenti particolarmente importanti. Il primo rito è quello della vestizione dei Połëcënellë, che oggi avviene presso il Palazzo Chidichimo, mentre in passato aveva luogo solo nelle case private, come da tradizione. Segue la sfilata con l'arrivo presso Piazza Municipio, dove ci sarà l'incontro e scontro con le altre maschere. Il tutto viene sempre accompagnato da musiche e balli tradizionali, con l'opportunità di danzare insieme ai maestosi Połëcënellë e degustare un buon bicchiere di vino. Una festa che affascina, conquista, coinvolge, appassiona e incanta.